WOMA | Sound of silence
L’impostazione logico-geometrica di Daniele Cestari si respira in ognuna delle sue tele, filtrata attraverso una serie di emozioni gestuali e cromatiche che affondano le radici più nella grande pittura – dall’Ottocento a Franz Kline – che nel Bauhaus. L’essere architetto ritorna anche nei soggetti, le vedute urbane i cui personaggi principali sono edifici imponenti che si aprono come quinte su prospettive infinite. Se la metropoli ha un suo tempo stabilito, l’eternità della montagna la pone in un nulla temporale che è tempo fermo e assoluto. Come le vedute urbane, anche questi paesaggi montani sono solcati da segni, spezzati da graffi e colature.
Pubblicato il 09/02/2019