INAUGURAZIONE
Sabato 13 Gennaio 2018
18-21
LOCATION
PUNTO SULL'ARTE
Viale Sant'Antonio 59/61
Varese, Italia
PERIODO
14 Gennaio-17 Febbraio 2018
ORARI
Martedì-Sabato: 10-13 | 15-19 Domenica 14&21 Gennaio: 15-19
CATALOGO
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Testo di Ermanno Tedeschi,
Edizioni PUNTO SULL’ARTE
COMUNICATO STAMPA
VIDEO
WELCOME TO THE FINAL SHOW
Nascere in una terra contaminata può portare alla resa o all’impegno: JERNEJ FORBICI ha scelto la seconda via. Nato nel 1980 in Slovenia, vicino a Kidričevo, una cittadina industriale in cui si produce alluminio e oggi circondata dalle discariche di rifiuti tossici, Forbici ha deciso di usare la pittura come forma di denuncia, narrando su tela la lotta di resistenza che la natura compie per rigenerarsi ed esser vitale. Le opere inedite selezionate per la mostra personale alla galleria PUNTO SULL’ARTE di Varese – VERNISSAGE SABATO 13 GENNAIO 2018 h 18-21 – saranno divise in due spazi espositivi distinti perché narrano, anche cronologicamente, un prima e un dopo: l’attualità del paesaggio, già compromesso dai comportamenti umani, e un futuro in cui fauna e flora potrebbero esser solo un ricordo visibile “sottovetro”. La laurea all’Accademia di Belle Arti di Venezia porta l’artista ad assimilare codici e canoni espressivi dell’arte paesaggistica italiana dell’ ‘800, mutandone una certa malinconia. La sua personale sensibilità lo spinge però a ritrarre paesaggi meravigliosi solo in apparenza dai quali, ad una seconda lettura, emerge qualcosa di più profondo: le terre, le acque, i cieli sono infatti protagonisti di un’eco-denuncia. Gli stessi elementi – sabbia, terra, segatura – sono imprigionati nelle pennellate rendendo l’opera materia e il messaggio più incisivo. La personale da PUNTO SULL’ARTE, visitabile fino al 17 Febbraio, si colloca in un excursus espositivo di grande pregio: Jernej Forbici, che vive e lavora tra l’Italia e la Slovenia, ha preso parte a eventi artistici e mostre in tutto il mondo: Stati Uniti, Canada, Argentina, Cile, vari paesi d’Europa e più volte è stato invitato alla Biennale di Venezia. Al di là della professione artistica, Forbici sente l’obbligo morale di sensibilizzare sui temi dell’ecologia e della salvaguardia dell’ambiente. Per questo motivo le sue opere sono da considerarsi forme di attivismo contro l’irreversibilità dei danni che gli esseri umani possono infliggere alla terra.
JERNEJ FORBICI: Nasce a Maribor (Slovenia) nel 1980. Ha studiato al College for Visual Arts di Lubiana. Si è Laureato con lode in Pittura con il professor Carlo Di Raco, all’Accademia di Belle Arti di Venezia, cui è seguita la Laurea specialistica in arti visive e discipline dello spettacolo. Dal 1999 il suo lavoro è presente in numerose mostre personali e collettive in diversi stati europei, negli Stati Uniti, Canada, Argentina e Cina. È stato invitato a partecipare alle Biennali: Hicetnunc, Pordenone (2003), IBCA Biennale internazionale d’arte a Praga, Padiglione tedesco (2005), Accade, 51°Biennale di Venezia (2007), 53° Biennale di Venezia, Padiglione Italia – Accademie (2011). Nel 2009 la stessa Accademia di Belle Arti di Venezia ha dedicato a Jernej Forbici una retrospettiva ai Magazzini del Sale, curata da Carlo Di Raco. Nel 2011, dopo aver pubblicato la sua prima monografia e presentato cinque retrospettive in Italia e Slovenia, è stato invitato a partecipare alla mostra Il fuoco della natura a Trieste. Nel 2012 vince una borsa di studio dal Ministero della Cultura Sloveno e viene invitato in residenza a Londra, dove si dedica allo studio dei maestri inglesi. Dal 2013 al 2017 ha presentato diversi progetti in gallerie private e Istituzioni pubbliche in Italia e all’estero (Venezia, Varese, Milano, Latina, Piacenza, Montesarchio, Vienna, Maribor e Lussemburgo) dove Forbici ha presentato lo sviluppo del proprio lavoro pittorico e della propria personale ricerca artistica, che l’ha visto in prima linea protagonista e regista delle mutazioni del paesaggio inteso come evoluzione della vita moderna, della terra manipolata, distrutta e violentata quale risultato della nostra cultura, civiltà e storia. Nel 2017 ha realizzato, tra gli altri, il progetto Auri sacra fames esposto alla Galleria Romberg di Latina dove ha rappresentato la radice del suo messaggio di oggi: l’incoscienza della responsabilità umana verso il luogo (terra) che ci ospita e nutre. I suoi lavori sono al centro dell’interesse del sistema dell’arte internazionale tanto che ad oggi sono presenti in molte mostre, fiere, istituzioni e collezioni. Attualmente vive e lavora tra Strnišče (SI) e Vicenza.