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ArteVarese | L’età dell’innocenza

«Per me la pittura è stata un rifugio”, sottolinea Claudia Giraudo, «la mia casa, un posto magico dove poter stare bene. L’odore di pennelli e vernici è qualcosa che mi porto dentro. (…) Dipingere è per me un bisogno primario, come dormire e mangiare. È la risposta a una ricerca personale. Non è solo il mio lavoro, è molto di più». Claudia Giraudoci porta nel suo mondo, nella mostraL’età dell’innocenza” allestita a Punto sull’Arte e curata da Angelo Crespi, un mondo popolato «da attori e circensi che stanno per entrare in scena o che ne sono appena usciti. Sono affascinata dalla “messa in scena”». (dall’intervista di Chiara Ambrosioni)

ArteVarese
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Pubblicato il 27/11/2018

Tag: CLAUDIA GIRAUDO