L'artista Matthias Brandes realizza opere in cui presenta paesaggi pietrosi, ruvidi, dove case, alberi, mare e cielo sembrano costruiti a colpi di scalpello, scavati nella medesima materia granitica. L’effetto nelle sue opere è ambiguo: un senso immediato di pace, davanti alle geometrie precise e rassicuranti, e poi l’inquietudine delle ombre impenetrabili, delle finestre cieche, degli usci troppo stretti perché chiunque possa mai entrarvi, di quelle fronde di alberi così compatte da apparire insensibili al vento e di quei cieli uniformi, quasi coperchi a sigillare l’atmosfera. Quello di Brandes è un mondo altro di sapore metafisico, intriso di reminiscenze giottesche nei volumi turgidi, di echi sironiani nelle prospettive buie, di suggestioni morandiane nella statica regalità degli oggetti.
Matthias Brandes nasce a Bochum nel 1950. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti e all’università di Amburgo. Dal 1985 espone regolarmente in mostre personali e collettive, ed è presente alle più importanti fiere. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Nel 2012, in occasione dei Giochi Olimpici la OFA (Olympic Fine Arts, Pechino) ha acquistato una sua opera, esponendola nella Creative Cities Collection Fine Arts Exhibition a Londra. Vive e lavora Meolo (VE).