Caratterizzati dal fisico esile e dalle gambe lunghissime, i personaggi protagonisti dei lavori di Alex Pinna sono senz'altro figli della poetica di Giacometti, alleggerita però della sua cupa drammaticità per acquisire una sorta di malinconico sorriso, uno sguardo tra l'ingenuo e il disincantato sulla realtà. Innamorato dei fumetti e di tutti i linguaggi capaci di parlare immediatamente al cuore della gente.
Le figure esili, fragili, condite di un’ironia squisitamente contemporanea raccontano un’umanità in bilico, alla ricerca di un punto di equilibrio. L’artista riesce nella difficile impresa di comunicare emozioni, sentimenti, tratti psicologici senza il bisogno delle espressioni del volto, ma con il solo incurvarsi pensoso di una schiena o con l’inclinarsi del corpo in precarie situazioni di disequilibrio, lasciando nello spettatore un sottile senso di instabilità esistenziale. Alex Pinna nasce a Imperia nel 1967 e frequenta i corsi di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Dal 1993 espone in mostre personali e collettive di successo e partecipa regolarmente alle più prestigiose fiere d’Arte in tutta Italia. Tra le ultime mostre si ricordano Sali al Porto di Tropea (2020), Twixt Land & Sea: Tales a Palazzo Bevilacqua Ariosti a Bologna in occasione di Arte Fiera (2018), Estate Italiana presso il MOAH a Lancaster in California (2017) e Ti guardo, mi guardo presso la Fondazione Rocco Guglielmo a Catanzaro (2012). All’estero il suo lavoro è stato presentato a Shanghai, Tel Aviv, Londra, New York, Los Angeles, Montecarlo, Colonia e Lugano. È docente incaricato della cattedra di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Le sue opere fanno parte di collezioni private in tutto il mondo. Vive e lavora a Milano.