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GIORGIO LAVERI

Savona, 1954

  • CV

L'arte di Giorgio Laveri incorpora vividamente riferimenti espliciti ai movimenti del XX secolo, mostrando scene quotidiane attraverso le sue grandi fotografie. Le sue opere creano un dialogo unico che collega la poetica del ready-made di Duchamp e la Pop Art americana, manifestandosi in straordinarie creazioni in ceramica che esemplificano l'altissima qualità dell'artigianato italiano. Laveri critica il consumismo attraverso l'immagine e i titoli delle sue opere, impiegando l'ironia e incoraggiando la riflessione, coinvolgendo attivamente lo spettatore. Catturati dalla lucentezza delle sue superfici, gli osservatori si trovano in un limbo dove realtà e immaginazione si mescolano, portando a una continua trasformazione della percezione.

Laveri utilizza la ceramica non solo come un mezzo artistico, ma anche come uno strumento narrativo che riflette la condizione umana e le problematiche contemporanee. La sua abilità nel combinare forme e colori dà vita a opere che non solo abbelliscono, ma provocano anche conversazioni profonde sulle nostre vite e sulle scelte quotidiane. Attraverso la sua arte, Laveri sfida gli spettatori a mettere in discussione le norme sociali e le dinamiche di mercato, rendendo ogni pezzo un'esperienza stimolante per la mente e il cuore.

Come artista, Giorgio Laveri continua a evolversi, esplorando nuove tecniche e materiali, mantenendo al contempo un forte legame con le tradizioni artistiche italiane. La sua natura sperimentale e la sua capacità di reinventarsi lo hanno reso molto ricercato nel panorama dell'arte contemporanea. Attraverso mostre e installazioni, Laveri lascia un'impressione duratura, incoraggiando il pubblico a guardare oltre le apparenze e scoprire i significati più profondi dietro ogni creazione. Il suo lavoro non solo celebra l'arte, ma invita anche a una riflessione critica su temi attuali, rendendo il suo contributo all'arte contemporanea sia irresistibile che essenziale.

Nato a Savona nel 1953, Giorgio Laveri ha iniziato il suo percorso artistico dopo aver studiato regia televisiva. Ha iniziato a esplorare la pittura e, negli anni '80, ha intrapreso una sperimentazione personale con la ceramica, che è diventata il suo mezzo principale. Sebbene non abbia abbandonato le sue radici cinematografiche, Laveri ha ottenuto un riconoscimento significativo nel mondo dell'arte, inclusa la partecipazione alla mostra conclusiva della 54° Biennale di Venezia nel 2011 presso il Padiglione Italia del Palazzo delle Esposizioni di Torino. Le sue opere sono state esposte in spazi pubblici e musei prestigiosi in tutto il mondo, dal Complesso Monumentale del Pramàr di Savona alla Florida, dallo Château-Musée Renoir a Cagnes sur Mer, a Strasburgo, dal Palais de la Méditerranée di Nizza a Hong Kong.