Massimo Caccia ci dà degli spunti, frame di una narrazione di cui si è già compiuto l’antefatto e di cui noi siamo invitati a immaginare la conclusione. Le sue sono immagini di una grazia ipnotica e sconcertante, rappresentazioni semplici all’apparenza, ma in realtà dense d’insidie e trabocchetti. Sono storie che si prestano a mille letture, diverse per ognuno di noi, poiché ognuno gli sovrappone un vissuto che immancabilmente a questi racconti si aggancia. Quello che tutte le opere di Caccia hanno in comune è il senso di sospensione, di apnea, data non solo dalla perfezione estetica della tecnica, capace di creare una sorta di sottovuoto mentale, ma anche per quei piccoli cortocircuiti tra gli animali o tra l’animale e l’oggetto che propongono. Quelle di Caccia sono le favole di un La Fontaine 2.0, create utilizzando l’ironia in dosi calibratissime e progettando architettonicamente piani e spazi.
Nasce a Desio (Milano) nel 1970. Disegna, illustra e dipinge. Racconta storie sospese dove i protagonisti sono animali. Impegnato principalmente in ambito pittorico, espone in numerose mostre personali e collettive e partecipa a fiere d’Arte in tutta Italia. Tra le mostre recenti si segnala Giorni Bestiali (catalogo Edizioni della Galleria l'Affiche, testo di Guido Scarabottolo), 365 dipinti su carta realizzati uno al giorno, per tutto il 2018. Ha pubblicato cinque libri con la casa editrice Topipittori e dal 2013 collabora con il Corriere Della Sera illustrando articoli e racconti per il supplemento laLettura. Nel 2021 i suoi lavori sono stati scelti per la decima edizione della mostra a cielo aperto Affiche organizzata dall’Associazione Tapirulan a Cremona. Recentemente ha colorato il fumetto Tutta colpa dei supereroi di David Bacter, in uscita a settembre 2022 (Edizioni In your face comix). Vive e lavora a Vigevano (PV).