Non si smette mai di meravigliarsi guardando le opere di Valentina Diena. Osservandole ci si chiede se “sarà una fotografia?”, o se “è davvero un disegno?”. Ebbene sì, quegli oggetti così dettagliati che sembrano balzare fuori dal foglio sono frutto dell’eccezionale abilità tecnica della giovane artista. Ma la sua arte va ben oltre la fedele riproduzione della realtà a matita, è una ricerca antropologica condotta attraverso gli oggetti di uso quotidiano che Diena analizza nel dettaglio. Ciò che ci restituisce non è un semplice oggetto di consumo, ma un’esatta negazione del prodotto industriale attraverso una tecnica con una forte carica concettuale.
Valentina Diena nasce a Milano nel 1996. Il suo interesse per l’arte inizia da giovanissima e la guida verso un percorso liceale a indirizzo artistico. La sua propensione per le arti figurative e le discipline grafiche e pittoriche la portano a frequentare l’indirizzo di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove nel 2019 e nel 2022 consegue a pieni voti le lauree triennale e magistrale (Cattedra del prof. Omar Galliani). Negli ultimi anni ha collaborato con diversi artisti italiani contemporanei e ha realizzato alcune mostre collettive e personali in Italia, tra cui la collettiva “Self Portrait” presso il Museo di San Pietro all’Orto a Grosseto (2021), la personale “Sunset Jazz” presso l’Ex Convento San Francesco a Treviso (2022), la bipersonale “Veleni Sospesi” e la collettiva “<20 15x15/20x20” presso la galleria PUNTO SULL’ARTE a Varese (2023). La sua produzione artistica è stata presentata in riviste artistiche e letterarie americane tra cui Pigeon Review e The Purposeful Mayonnaise. Nel 2024 la prestigiosa Fondazione italo-tedesca VAF l’ha selezionata tra i tredici finalisti per la X edizione del loro prestigioso premio. Vive e lavora a Milano.